Museo Civico "Carlo Verri" Biassono Memorie del Parco nel bicentenario della nascita 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 |
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Nel 1806 venne inoltre acquisita al parco una fascia terrazzata, di circa 5 chilometri, situata a nord-ovest della città. Questi terreni erano situati nelle circoscrizioni di Monza, Vedano, Biassono e San Floriano. Il parco aveva così una superficie di circa 14.000 pertiche (circa 9 Kmq), comprendenti parchi, giardini, boschi, ville patrizie, cascine agricole, mulini; il tutto inserito dal Canonica in un progetto complesso e imponente che fu rielaborato e realizzato dal suo successore, l'architetto Giacomo Tazzini, durante gli anni del soggiorno dell'arciduca Ranieri D'Austria (1818-1848). Nel 1808 venne eretto un muro di recinzione, utilizzando i materiali residui delle mura della città: il Parco di Monza diventò così il più grande parco cintato d'Europa. Nel Maggio del 1814, allontanati i francesi, rientrarono in Monza le truppe austriache. Nel 1818 Ranieri, nominato vicerè, entrò in possesso della Villa e nello stesso anno concesse al pubblico la possibilità di accedere ai giardini e al parco. Il 1 Agosto 1857 il parco venne chiuso, in vista di un programma austriaco che ne prevedeva la trasformazione in prato e bosco con la soppressione della colonia agricola. Cessata la dominazione asburgica, questo progetto non venne attuato e, con la proclamazione del Regno d'Italia nel 1861, il parco venne riaperto al pubblico dai Savoia.
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