Museo Civico "Carlo Verri" Biassono
Il pane: ieri e oggi

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LA CIVILTA' DEL PANE


Bedolina (Valle Camonica)
Scena di dissodamento: aratura con equidi e zappatori.
 

La coltivazione dei cereali risale ad un'età molto remota. Da alcuni ritrovamenti fossili sembra che qualche tribù dell'Europa preneolitica abbia cominciato la coltivazione del frumento ed è accertato che la cerealicoltura preistorica nelle regioni dell'Europa occidentale si sviluppò nella fase avanzata di transizione fra l'età paleolitica e neolitica (mesolitico, 10.000 - 8.000 a.C.).

In Palestina sono stati rinvenuti attrezzi agricoli per la mietitura, del periodo che va dall'8.000 al 3.000 a.C. (neolitico). Residui di frumenti coltivati sono stati scoperti nelle caverne neolitiche del Belgio. In Italia la coltura cerealicola nell'età neolitica è accertata dai ritrovamenti delle palafitte lacustri attorno alle rive meridionali dei laghi alpini e del basso piano padano.


 

Fontanalba (Valle delle Meraviglie) - Aratura con bovidi.
La prima testimonianza scritta, dove si parla di pane e di birra, la ritroviamo nel codice di Hammurabi, un sovrano della prima dinastia di Babilonia, vissuto intorno alla metà del 1.700 a.C..
Sembra che, a iniziare per primi la coltivazione del grano, siano stati gli antichi abitatori della Siria e della Palestina e da qui passò poi in Egitto dove già si produceva l'orzo. Ben presto fu preferito il grano perché consentiva una migliore panificazione, la quale assurse a dignità d'arte, al punto di produrre diverse qualità di pane di farina bianca per le classi superiori e di orzo o pelta (un tipo di cereale oggi estinto) o durra (pianta simile al miglio, coltivata in Asia e in Africa) per i più umili. Anche gli Ebrei durante la loro prigionia si nutrivano di pane nero, ma non lievitato (pane azzimo). Sempre in Egitto sono stati ritrovati, in alcune tombe lungo il corso del Nilo, affreschi che ritraggono la coltivazione del grano, la raccolta, la macinazione, la miscelatura e la cottura al forno. In una tomba è stata ritrovata una forma di pane a focaccia piatta di circa 3.500 anni fa. Sembra che siano stati gli egiziani a scoprire che lasciando fermentare l'impasto di farina si sviluppa gas capace di far gonfiare il pane.


La macinatura dei grani col macinello e la cottura su pietra rovente di focacce non lievitate.
 

Anche gli antichi Greci e Romani furono grandi consumatori di pane. Durante il periodo di Roma capitale del mondo il pane è stato l'alimento base per la popolazione. Il primo negozio di pane fu aperto a Roma nel 150 a.C. e ben presto il pane sostituì una polenta fatta con farina di cereali, chiamata "puls", che era usata in tutta l'Italia. Di arte della panificazione si potè parlare più tardi quando, dopo le Vittoriose guerre in Oriente, i Romani portarono a Roma numerosi schiavi fornai che svelarono i segreti della panificazione. In un primo tempo i forni furono sfruttati dai soli patrizi ma poi furono aperti quelli pubblici.
Dopo la caduta dell'Impero Romano si tornò alla fabbricazione casalinga del pane. Un grande interesse per questo alimento si ritrova anche nel Medioevo; infatti i signori feudali imponevano ai propri sudditi di utilizzare, per macinare il grano e per far cuocere il pane, solo i propri mulini e i propri forni.


Il pane

 
Resti di pane ritrovati nell'abitato lacustre di Bande di Cavriana (Mantova), da un contesto con materiali della cultura di Polada.
Età del bronzo - Museo di Cavriana
Il pane è considerato l'elemento base dell'alimentazione umana; però non è stato il primo alimento dell'uomo. Infatti i più antichi abitanti della Terra si nutrivano di carne, pesce, di piante ed erbe, di frutti selvatici. L'invenzione del pane è stata la conseguenza di alcuni fattori: l'utilizzazione del fuoco, il passaggio dalla vita nomade alla vita sedentaria che ha permesso la coltivazione dei cereali, la costruzione di utensili necessari per dissodare il terreno, per raccogliere, per trasformare in farina i vari cereali come il miglio, l'orzo, la segale e il frumento, per ultimo la scoperta del lievito, una sostanza costituita da microrganismi in grado di provocare la fermentazione, senza la quale non avviene la formazione di pani gonfi e soffici.




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