Veduta del porto di Costantinopoli affollato di imbarcazioni, velieri
e le prime navi a vapore. Anno 1840. |
Nel 1831, a 23 anni, dopo aver conseguito il diploma di capitano di lungo
corso, fece pratica su navi mercantili in qualità di cadetto, viaggiando
nel Levante.
Scrive Lodovico Corio, in Gaetano Osculati in La geografia per tutti,
1895, p.373, che, al ritorno da uno di questi viaggi:
".. annoiato di
star sottoposto in mare agli ordini altrui, volle, proveniente dalla Soria
(Siria), appena giunto a Venezia, sbarcarvi in Lazzaretto per scontarvi
una rigorosa quarantena essendo, in allora, quella regione infetta da
peste orientale. Per la grande affluenza di viaggiatori venuti dal Levante,
non era stato possibile assegnarli una camera decente e venne posto in
una sudicissima a piano terreno, ripiena di sabbia e calce, senza un giaciglio
per posarsi, e quel che è peggio, eccessivamente umida, per cui era possibile
che in un luogo della peste egli avesse a buscarsi un malore da portarlo,
in breve, in altro mondo. Lo stambugio dava sopra un cortile isolato e
precisamente di contro la camera mortuaria, dove trovatasi un forgone
inverniciato di catrame con teschi da morto sovr'esso dipinti. All'Osculati
balenò l'idea di servirsene per fusto da letto e approfittando dell'assenza
del guardiano, tirò lestamente il carro funebre nella sua stanza, quel
carro che, pochi giorni prima, aveva servito a trasportare il cadavere
di un appestato al cimitero del lazzaretto, e postovi, senz'altri complimenti,
il suo stramazzo, vi si cacciò dentro fumando allegramente nel suo chibouk
(una specie di pipa orientale) del buon tabacco di Durazzo.
Il guardiano,
al suo giungere, fu preso da stupore, credendo ad una profanazione, e
pauroso non volle passare la notte che sul limitare del camerotto, riservandosi
al mattino di farne rapporto al comandante che, preso da subitanea ira,
corse scortato da due guardie sul luogo, volendo processare l'Osculati
per trasgressione al regolamento sanitario avendo cura di tenersi, però,
a debita distanza; ma vedutolo tranquillo e sentito il motivo, per cui
era passato a quell'atto burlesco, ne rise e se ne tornò, promettendogli
di subito riparare all'omissione, di non averlo fornito della suppellettile
necessaria come infatti fece. Questo caso strano, divulgato,
in un lampo, per tutta la città, fece molto chiasso fra la popolazione."
Spinto da un irresistibile desiderio di avventura quello stesso anno partì
per il suo primo viaggio e solo e inesperto penetrò nei deserti dell'Egitto
e dell'Arabia, nella Siria e nell'Asia Minore.
Venezia. Due recenti vedute aeree dell'isola del Lazzaretto.
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Venezia. Stampa raffigurante l'isola del Lazzaretto Nuovo dove
Osculati scontò la quarantena. Nell'isola si notano molti
approdi per le navi da carico e grandi magazzini in cui veniva
depositata la merce in arrivo dai porti dell'Oriente.
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