Museo Civico "Carlo Verri" Biassono
Le Cinque Giornate di Milano: dalla "Sommissione" all'Unità

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Tricolore - Parma 1848

Nell’importante ricorrenza del centocinquantesimo anno dell’Unità d’Italia il nostro Museo intende - non con una mostra ma con la semplice apertura di questo “angolo” del ricordo - rammentare ai visitatori quanto importante fu la scintilla scaturita dai moti risorgimentali lombardi per il raggiungimento dell’unificazione italiana.
Milano, gloriosa già quand’era capitale dell’Impero romano, raggiunse la sua massima potenza nel XII secolo con la conquista della libertà comunale sconfiggendo il Barbarossa. Libertà persa alla fine del XV secolo con l’arrivo prima dei francesi, poi degli spagnoli di Carlo V e, per via ereditaria, degli austriaci. Paradossalmente i milanesi acquisirono nuovamente un forte sentimento di Patria con l’arrivo di Napoleone e la creazione del Regno d’Italia. Molti milanesi furono fieri di combattere nei reggimenti italici sotto la bandiera tricolore - non quella francese – ma quella bianca, rossa e verde. Austerlitz, Jena, Wagram, Smolensk e la Moscova, erano nomi ancora ricordati nel 1848.
Alla caduta di Napoleone, con la Restaurazione, gli austriaci imposero un sistema poliziesco e repressivo che animò molti patrioti ad unirsi in associazioni inneggianti alla libertà e all’indipendenza. Gli austriaci ci volevano sottomessi e consideravano la Lombardia una mera espressione geografica.
La brutalità austriaca sfociò in aperta ribellione che portò i milanesi, armati a volte solamente di forconi, sciabole, picche, vecchie pistole e pochi antiquati archibugi da caccia, a scacciare da Milano i ben agguerriti soldati di Radetzky. Sono le famose ed entusiasmanti 5 Giornate di Milano in cui, dal 18 al 22 marzo 1848, si combattè per liberarsi dall’occupante senza molto pensare all’Unità, tante erano le idee e le aspirazioni di indipendenza. Il Governo Provvisorio di Lombardia ebbe a scrivere in un comunicato:


Sinchè ferve la guerra contro il comun nemico .. noi provvederemo insieme ai governi provvisori di altre città di Lombardia sgombre dall’austriaco e a noi affratellate, che dissidj non sorgano sulla forma politica a cui debba comporsi questa nobil parte della gran Patria italiana. A causa vinta, la Nazione deciderà …


Erano le idee di Carlo Cattaneo, che aspirava a una Repubblica Federale, unite a quelle di Vincenzo Gioberti, che desiderava ardentemente una Confederazione di tutti gli Stati Italiani sotto la guida del Papato, alle quali si contrapponevano quelle dei mazziniani favorevoli a un centralismo repubblicano e a quelle di molti altri (tra cui annoveriamo Alessandro Manzoni) che più pragmaticamente chiedevano un’annessione al Regno Sabaudo come poi nei fatti avvenne.



ScriveteciMuseo Civico "Carlo Verri"
via san Martino, 1
20046 - Biassono (MB)
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