Museo Civico "Carlo Verri" Biassono Un centauro biassonese Fabrizio Pirovano 1 2 3 4 |
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![]() Tutto iniziò nel 1988, quando costituii una squadra con la quale presi parte al primo Campionato Mondiale Superbike. Seppur avessimo una organizzazione familiare, era un piccolo ma efficacissimo Team, gestito da me e da mia sorella Cinzia. Grazie alle cure del mio preparatore Peppe Russo, con una moto di serie fornitaci dal concessionario Valli, ci aggiudicammo la prima vittoria nel Mondiale sul circuito di Le Mans e ci lanciammo per la conquista del titolo. Ma la Honda aveva decisamente un altro passo e così arrivai secondo, un esordio che per me valse comunque quasi un trionfo. Dal 1989 al 1992 corsi con la OW01 (1989, 1990, 1991 Team Pirovano, 1992 Team Diemme), per poi passare nel 1993 alla nuova YZF750 con il Team interno della Belgarda. Furono anni in cui mi tolsi tante soddisfazioni, ma nei primi anni la mancanza di esperienza e quella condizione di "privato", sia pure con Kit della "casa", mi penalizzò nei confronti degli ufficiali Honda, Ducati, Bimota. |
![]() Cambiando casacca, speravo di migliorare quel secondo posto a livello mondiale, ma le cose sono andate ben diversamente. La mia moto 916 ha accusato nel corso del Mondiale nove ritiri meccanici che mi hanno relegato alla nona posizione. Tra prove e gara ho rotto circa 40 motori: facevano gli esperimenti su di me. L'unica soddisfazione è venuta dal poker di vittorie centrato nel campionato italiano. Nel 1995 mi sono presentato ancora al via del Mondiale Superbike anche se con un Team privato, con moto e gomme standard (Team Taurus, grazie di cuore alla famiglia Garella). Ho concluso al settimo posto, secondo pilota europeo dopo Carl Fogarty. In questi due anni ho avuto un grosso aiuto da Gianfranco Castiglioni che si è sempre interessato a me. Non l'ho mai ringraziato abbastanza. |
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