Zona di S.Giorgio con evidenziata la piccola
porzione di territorio soggetta all'amministrazione del Comune di Villa S.Fiorano (ora Villasanta).
Disegno ricavato dalle Mappe Teresiane ('700) |
Primo studio dei mulini lungo il Lambro risalente al 1615,
disegnato dall'ingegnere Pietro Antonio Barca.
Al n.53 la Folla poi di proprietà Osculati. |
Mappa ottocentesca (Lombardo-Veneto) dell'isoletta
detta "Resiga" posta nel Comune di Villa S. Fiorano
ad occidente del Lambro, in territorio di S. Giorgio. |
La famiglia Osculati risulta presente in Biassono e San Giorgio fin dall'anno
1685, quando Giovanni Pietro Verri investe a livello Antonio Maria Osculati
e fratello per un campo detto il Gerrone di 37 pertiche (istromento rogato
da Angelo Maria Crivelli). Di
Antonio Maria non è noto il grado di parentela con i discendenti della
famiglia.
L'investitura viene impugnata nel 1694 per insolvenza pluriennale dei
fratelli Osculati nel pagamento del livello. Nasce una causa che si protrae
con atti diversi fino al 1716, quando gli Osculati vengono dichiarati
decaduti dall'investitura stessa. Nei registri del catasto cosiddetto
teresiano al 1754 un Giacinto qm Giacomo Osculati risulta livellario su
un altro campo di proprietà dei fratelli Verri.
Giacinto dovrebbe essere il trisnonno di Gaetano, e padre di un Antonio
Maria che nel 1767 viene investito a livello da parte dei fratelli Verri
per due pezzi di vigna presso il Lambro di pertiche 17 (istromento rogato
da Gaetano Milani). Oltre ad Antonio Maria sono investiti anche i suoi
figli, fra cui compare Giuseppe, il nonno di Gaetano. I suoi figli Francesco
e Gerolamo sono i primi Osculati ad entrare a far parte dei proprietari
terrieri di Biassono, comprando da Giovanni Verri nel 1805 due prati in
San Giorgio per complessive 80 pertiche, che si dividono nello stesso
anno.
I prati erano
situati a sud-est del nucleo di San Giorgio, presso il Lambro, dove si
trovava la casa di abitazione della famiglia, già intestata ad Antonio
Maria, una folla da carta con due rodigini che Gerolamo venderà a un Antonio
Bonacina nel 1812.
Gaetano nasce nel 1808 e Gerolamo risulta abitante in San Giorgio e quasi
con certezza la casa sul Lambro con la folla fu la sua prima dimora.
Di questa costruzione si hanno notizie almeno al 1615, quando compare
nella mappa disegnata dall'ing. Pietro Antonio Barca al numero 53 come
Folla di proprietà della signora Deianira Cernuschi, sempre con due rodigini.
Il padre di Gaetano si trasferisce ben presto a Monza, dove muore nel
1850.
Il patrimonio di famiglia, con beni in Monza, Milano, Affori, Melzo, Novate,
Villa San Fiorano, viene intestato a dieci dei suoi undici figli (Giuseppa
Sofia, monaca, non partecipò), che nel 1862 dividono fra di loro beni
e capitali: a Gaetano toccano 267 pertiche di terreno ad Affori. I beni
di Biassono vanno alla sorella Maddalena, che sposa un Gaetano Caronno,
dal quale eredita nel 1862 altri beni in San Giorgio.
Durante l'esistenza di Gaetano la folla, ormai di proprietà Bonacina,
viene convertita in "Resiga", dando il nome all'isoletta sulla quale sorgeva.
Trascrizione Atto di battesimo
Dal registro parrocchiale della chiesa di Santo Stefano di Vedano al Lambro.
"Mille ottocento otto addì ventinove del mese di Ottobre Gaetano Osculati
figlio di Gerolamo Osculati e di Maddalena Piatti legitimi consorti abitanti
a S. Giorgio al Lambro sotto questa parrocchia di Vedano è nato nella scorsa
notte alle ore nove italiane, ed è stato battezato da me Parroco infrascritto
nel giorno soprasegnato in questa chiesa parrocchiale di S. Stefano del
luogo di Vedano.
Il suo compadre è stato Giuseppe De Andrea rappresentato da Antonio Osculati,
e figlio di Giovanni Santino della Parrochia di S. Tomaso di Milano.
P.re Giuseppe Antonio Ratti Parroco di Vedano".
Dove nato è Gaetano Osculati
I biassonesi per più di un secolo hanno ritenuto Gaetano Osculati un loro
concittadino perché nativo di San Giorgio al Lambro. La frazione di San Giorgio,
per la maggior parte biassonese, ha un piccolo lembo di terra dipendente
da Villasanta dove è nato Gaetano Osculati. Lo stesso convincimento lo
avevano i vedanesi, e non solo ... ma anche i suoi discendenti che sull'epitaffio
della tomba al cimitero Monumentale di Milano scrissero quanto segue:
Monza giustamente lo ha ritenuto suo concittadino in quanto la famiglia
vi si trasferì pochi anni dopo la nascita di Gaetano dove rimase sino
alla metà della sua esistenza. In seguito, come risulta anche da un atto
notarile del 1862, si trasferì a Milano in contrada de' Bigli al civico
n. 1245.
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