Per onorare e festeggiare la generosa donazione di un abito charleston da sera è stata realizzata, negli spazi del Museo, un'ambientazione particolare, suggestiva ed appropriata a questo prezioso capo.

L'abito, del 1924, di squisita fattura, forse prodotto da una sartoria torinese, è costituito da una tunica splendidamente decorata da volute e frange ricamate. La peculiarità dell'oggetto consiste nell'utilizzo di "conterie" veneziane, piccoli preziosi elementi di vetro colorato - perline, tubicini - inseriti nella trama del ricamo, alternando forme e colori.
Il "vestito" che ne è risultato è un vero e proprio capo d'opera, dove una grande capacità artigiana, la scelta del disegno e dei colori danno testimonianza di un gusto raffinato al servizio di una committenza di elevato livello sociale.

L'allestimento riunisce mobili, fotografie, riviste, ventagli, ed altri capi d'abbigliamento di pari raffinatezza (foulard, scarpe, biancheria), tutti rigorosamente risalenti al periodo 1924-29. Al centro di questo ambiente è stato posto l'abito, restituendo l'atmosfera di una raffinata attesa ad una "grande soirée" degli anni Venti.

L'iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione ed alla consulenza di Giovanna Ferrero Trocano e di Jacqueline Koutchouk, che hanno gentilmente concesso in prestito gli oggetti per l'ambientazione.