Museo Civico "Carlo Verri" Biassono Un centauro biassonese Fabrizio Pirovano 1 2 3 4 |
Dal 1988 al
1993 sono stato portabandiera della Yamaha e per sei stagioni il pilota
più forte della squadra nipponica, piazzandomi due volte al secondo
posto nel Mondiale (1988 e 1990) e aggiudicandomi tre titoli italiani
(1990, 1992, 1993). Tutto iniziò nel 1988, quando costituii una squadra con la quale presi parte al primo Campionato Mondiale Superbike. Seppur avessimo una organizzazione familiare, era un piccolo ma efficacissimo Team, gestito da me e da mia sorella Cinzia. Grazie alle cure del mio preparatore Peppe Russo, con una moto di serie fornitaci dal concessionario Valli, ci aggiudicammo la prima vittoria nel Mondiale sul circuito di Le Mans e ci lanciammo per la conquista del titolo. Ma la Honda aveva decisamente un altro passo e così arrivai secondo, un esordio che per me valse comunque quasi un trionfo. Dal 1989 al 1992 corsi con la OW01 (1989, 1990, 1991 Team Pirovano, 1992 Team Diemme), per poi passare nel 1993 alla nuova YZF750 con il Team interno della Belgarda. Furono anni in cui mi tolsi tante soddisfazioni, ma nei primi anni la mancanza di esperienza e quella condizione di "privato", sia pure con Kit della "casa", mi penalizzò nei confronti degli ufficiali Honda, Ducati, Bimota. |
Nel 1994 abbandonai la Yamaha per passare tra le file dell'avversaria di sempre: la Ducati. Due le motivazioni: prima di tutto mi attirava il binomio pilota italiano vincente e moto italiana vincente; secondo ero stanco di non essere considerato dalla Belgarda e dal Team un pilota valido quanto Russell, Fogarty, Slight, Falappa. Cambiando casacca, speravo di migliorare quel secondo posto a livello mondiale, ma le cose sono andate ben diversamente. La mia moto 916 ha accusato nel corso del Mondiale nove ritiri meccanici che mi hanno relegato alla nona posizione. Tra prove e gara ho rotto circa 40 motori: facevano gli esperimenti su di me. L'unica soddisfazione è venuta dal poker di vittorie centrato nel campionato italiano. Nel 1995 mi sono presentato ancora al via del Mondiale Superbike anche se con un Team privato, con moto e gomme standard (Team Taurus, grazie di cuore alla famiglia Garella). Ho concluso al settimo posto, secondo pilota europeo dopo Carl Fogarty. In questi due anni ho avuto un grosso aiuto da Gianfranco Castiglioni che si è sempre interessato a me. Non l'ho mai ringraziato abbastanza. |
Museo
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